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Premessa – Mentre il D.D.L. sul mercato del lavoro incassa la quarto fiducia in Senato, su altrettanti emendamenti presentati, il ministro del Lavoro manifesta ottimismo nella conversione in legge della riforma in tempi brevi. “C’è un buon clima tra i relatori, commissione e rappresentanti del Governo” afferma la Fornero e non nasconde che “il testo è stato migliorato prima di arrivare in Aula”. In particolare, i quattro emendamenti approvati tra la giornata di mercoledì e giovedì riguardano: l’art. 18, la flessibilità in entrata, ammortizzatori sociali e politiche per l’impiego. Dunque, la riforma in questo modo viene “spacchettata” in diversi capitoli, così come affermato anche dal ministro per i Rapporticon il Parlamento Piero Giarda. Ora il D.D.L. è atteso alla Camera per la conversione in legge entro giugno, ma non è detto che l’approvazione sia indolore. Infatti, da una parte c’è il Governo che si rimette alle decisioni dei capigruppo, ma intende fare in fretta, anche perché nei giorni scorsi è arrivato un chiaro messaggio dall’Unione Europea: le priorità sono il pareggio strutturale dal 2013 e la riforma del mercato del lavoro. Dall’altra parte invece, c’è il Pdl che è intenzionato a modificare il testo in diversi punti, come per esempio l’estensione della durata dell’AspI, ammorbidire l’aumento dei contributi degli autonomi che arriverebbe al 33% se tutto rimanesse invariato e un’indennità di disoccupazione più generosa con gli atipici.
Articolo 18 –Il primo maxiemendamento riguarda l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. A tal proposito, nulla cambia per i licenziamenti discriminatori, mentre per i licenziamenti economici la reintegra scatta nei casi di “manifesta insussistenza” del fatto a base del recesso per giustificato motivo oggettivo. Infatti, attualmente per licenziare deve esserci un giustificato motivo, ma comunque entro il limite di quattro, perché oltre tale soglia scatta il licenziamento economico collettivo regolato da una procedura particolare e determinato dalla riduzione dell’attività d’impresa. La procedura di conciliazione poi non potrà più essere bloccata da una malattia “fittizia” del lavoratore, tranne nel caso di maternità o infortunio. Mentre per i licenziamenti disciplinari (giusta causa o giustificato motivo soggettivo) ci sarà una minore discrezionalità del giudice nella scelta del reintegro; l’eventuale reintegro sarà deciso solo sulla base dei casi previsti dai C.C.N.L. e non anche della legge.
ASpI–Il nuovo ammortizzatore sociale(ASpI) entrerà in vigore in via sperimentale dal 1° gennaio del prossimo anno e durerà fino al 2015. Esso potrà essere incassato in un’unica soluzione per avviare un’attività di lavoro autonomo. Mentre non potranno accedere all’ammortizzatore sociale in questione tutti coloro che sono stati condannati per reati terroristici, mafia e strage.
Flessibilità in entrata – Numerose sono invece le novità sui contratti. Innanzitutto occorre sottolineare l’estensione fino a un anno del contratto a termine senza dover indicarne la causale. Mentre itre criteri utili per accertare le false partite IVA sono stati così rideterminati: durata della collaborazione di almeno 8 mesi nell’anno solare; più dell’80% del fatturato con lo stesso committente; e postazione fissa presso il committente. In ogni caso, saranno comunque considerate reali le partite IVA se il collaboratore percepisce un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro. Importanti novità sono strati introdotti anche nei confronti dei datori di lavoro che intendo assumere un apprendista. Infatti, chi ha alle proprie dipendenze meno di 10 dipendenti è esonerato dal vincolo “3 a 2” per l’assunzione dell’apprendista e della percentuale di stabilizzazione dei rapporti precedente. Mentre per i lavoratori subordinati verrà introdotto un salario base, i cui contenuti saranno decisi con D.M., tenendo conto delle retribuzioni dei lavoratori autonomi e della media di quelle dei C.C.N.L. per dipendenti che svolgono analoghe mansioni.