8 giugno 2016

Riforma pensioni: dopo “Elsa” arriva “Rita”

Disposizioni al vaglio del Governo per ridurre l’impatto della Riforma Fornero

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
“Rita” in questo caso non è un nome, bensì l’acronimo di “Rendita integrativa temporanea anticipata”. Ed è una delle previsioni all’esame del Governo riguardante la possibilità che potrebbe essere concessa ai lavoratori “over 63” prossimi alla pensione, i quali vogliano uscire anticipatamente dal mercato del lavoro e incassare subito parte della pensione integrativa a patto che abbiano aderito alla previdenza complementare.
Le opzioni allo studio – Ancora poco chiare risultano essere le modalità per usufruire del beneficio, almeno in un primo momento, ma sicuramente l’impatto sui conti dello Stato non sarà ingente, in quanto si tratta di una misura sperimentale che comporterà probabilmente un onere per la finanza pubblica non superiore a 600 milioni di euro e prevedrà un ammortamento in 20 anni dell’assegno pensionistico anticipato. Le opzioni al vaglio al momento comprendono la possibilità di un prestito pensionistico in modo da anticipare l’uscita di al massimo tre anni e da restituire in 20 anni, in rate trattenute o sull’importo della pensione, oppure attraverso il sistema bancario, o attraverso un fondo complementare che confluisce proprio in una “Rendita Integrativa Temporanea Anticipata”, che permetterà quindi l’APE (anticipo pensionistico) senza grossi impatti economici sulle pensioni dei lavoratori (si parla infatti di un minimo del 2% all'anno per i redditi più bassi e dell’8% per quelli più alti).
Ma non solo. Sono allo studio anche misure in favore di quei lavoratori che non hanno lavorato in maniera continua nell’arco della propria vita lavorativa, così come nuove misure per quei lavoratori impiegati nei cosiddetti “lavori usuranti”, oltre che del riscatto studi universitari, un’ottava salvaguardia degli esodati e la proroga dell’opzione donna. Si paventa inoltre la possibilità di estendere il bonus 80 euro anche ai pensionati.
Le detrazioni sull’APE – Per quanto riguarda l’assegno anticipato, si prevede che si possa ricorrere a una serie di detrazioni fiscali con meccanismo di décalage che eviti di entrare in contrasto con le disposizioni europee sugli aiuti “de minimis” in modo da agevolare in maniera non troppo massiccia e in maniera proporzionale all’incapienza effettiva, i lavoratori che usufruiranno di questa misura.
I prossimi appuntamenti – Al momento si attendono maggiori conferme dal tavolo Governo Sindacati che si terrà nel corso della prossima settimana e che avrà lo scopo di valutare ed eventualmente raggiungere un incontro sui temi non solo della pensione “flessibile” ma anche dell’economia nazionale, nell’ottica del rilancio del Paese, dando un peso sempre maggiore alla contrattazione decentrata. Nel frattempo il Ministro Poletti parla di un “Social Act” che possa seguire l’ormai famoso “Jobs Act” nella prossima Legge di Stabilità.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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