Lo sgravio contributivo triennale promosso in pompa magna dal Governo Renzi rischia di esaurirsi molto prima della soglia di assunzioni massima prefissata. Infatti, secondo un calcolo della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, le assunzioni che potrebbero usufruire della decontribuzione prevista dall’ultima Manovra Finanziaria (art. 1, co. 118 e seguenti della L. n. 190/2014) per i contratti a tempo indeterminato stipulati nel 2015 potrebbero essere 1.150.000 con un’agevolazione media di 4.130 euro e un costo complessivo di 4 miliardi e 745 milioni di euro. Ciò significa che rispetto allo stanziamento di 1,8 miliardi del Governo per quest’anno mancherebbero all’appello ben 2 miliardi e 945 milioni di euro.
Sgravio contributivo – L’incentivo, che ha una durata massima di 36 mesi dalla data di assunzione, è pari all’ammontare dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL, nel limite massimo di un importo pari a euro 8.060 su base annua (671,66 euro su base mensile).
Tuttavia, i consulenti del lavoro stimano una media più bassa dell’incentivo, ossia 4.130 euro. Due sono i motivi per cui i CdL giungono a tale conclusione: molte retribuzioni saranno al di sotto del tetto previsto (e una parte dei contratti è a part time) e i contratti che saranno stipulati nei prossimi mesi godranno dell’incentivo solo nei mesi restanti del 2015.
SOS fondi – Ma se per quest’anno si sono già verificati problemi per reperire risorse finanziarie mancanti, cosa succederà per il biennio 2016-2017? Infatti, il problema negli anni a venire si riproporrà ancora più seriamente visto che bisognerà prevedere uno stanziamento per tutta la durata dei prossimi due anni.
Le prospettive - Come si ci aspettava, la maggior parte dei fondi (87%) sarà utilizzata per stabilizzare rapporti di lavoro già esistenti, mentre solamente il 13% dovrebbe riguardare nuove assunzioni di lavoratori in precedenza privi di occupazione.
Da gennaio a febbraio di quest’anno, la Fondazione Studi ha fatto sapere che le attivazioni a tempo indeterminato sono state 300.000, con un margine di miglioramento di ulteriori 847.000 attivazioni con diritto all’agevolazione (278.000 delle quali da stabilizzazioni di collaborazioni a progetto).
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