5 novembre 2013

Società “in house”. L’assunzione passa dal concorso

È necessario partecipare al concorso pubblico per essere assunti nelle società “in house” del Comune
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Nelle società “in house” del Comune l’assunzione avviene solo attraverso il pubblico concorso. Pertanto, a nulla è valsa la richiesta avanzata da un gruppo di lavoratori interinali che, evidenziando l'irregolarità del rapporto fra l'agenzia di lavoro temporaneo e la partecipata pubblica, avevano richiesto di vedersi riconoscere un rapporto di lavoro subordinato in capo a quest'ultima. A stabilirlo è il Tribunale del lavoro di Salerno con la sentenza n. 3847/2013, ponendosi come utile intervento chiarificatorio nelle disposizioni in materia di personale delle società pubbliche, visto il clima incerto presente fra enti locali e operatori dei servizi pubblici.

Il caso – La vicenda trae origine da un gruppo di lavoratori interinali in forza alla partecipata del Comune di Salerno (a totale partecipazione pubblica) - costituita per la gestione del servizio d'igiene urbana - che avevano presentato alcune istanze con le quali dichiaravano la presunta illegittimità del termine apposto ai singoli contratti (più volte prorogati), nonché dall'irregolarità della somministrazione intercorsa fra le singole agenzie e i ricorrenti. La società partecipata del Comune, però, ha rigettato le domande opponendosi all’assunzione, ravvisando che la stessa sarebbe avvenuta in spregio alle disposizioni di cui alle Leggi 133/08 e 102/09, relativamente alle limitazioni imposte agli enti locali in tema di assunzioni.

La sentenza – In base all’ordinamento vigente, gli Ermellini hanno evidenziato che “le società interamente partecipate o controllate da un ente pubblico locale e che sono titolari di un affidamento diretto (senza gara) di servizi pubblici locali di rilevanza economica: a) devono rispettare i divieti e le limitazioni alle assunzioni di personale eventualmente previste dalla normativa vigente in relazione all'ente controllante; b) devono adeguare le proprie politiche di personale alle disposizioni vigenti per l'ente controllante”. Inoltre, vi è l'obbligo da parte della società partecipata di adottare un provvedimento di carattere organizzativo che definisca i criteri e le modalità per il reclutamento del personale, nel rispetto sempre dei principi fissati dall'art. 35, c. 3 del D.Lgs. n. 165/2001. Alla luce del suddetto orientamento giurisprudenziale, i giudici della Corte Suprema concludono che anche le società partecipate – come l'ente locale che le controlla – sono tenute a garantire gli stessi criteri di imparzialità, economicità e trasparenza delle procedure di selezione del personale. Ne deriva, quindi, che l’assunzione nelle società partecipate possa avvenire solo mediante pubblico concorso.

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