Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, nel suo intervento al Consiglio Ue EPSCO (Occupazione, Politica sociale, Salute e Consumatori) in corso a Bruxelles, ha lanciato un doppio messaggio sul tema della crisi in Ucraina e del conseguente flusso migratorio in arrivo verso l'Unione.
Orlando - che ha posto in evidenza quanto "il terribile dramma del popolo ucraino" sia oggi "la più grande crisi di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale" - ha da un lato esortato all'esigenza di pensare assieme "a strumenti nuovi così come abbiamo fatto per rispondere alla pandemia, adeguando anche le nostre regole di bilancio alle sfide che oggi si pongono". Ad avviso del ministro, dunque, i tangibili e importanti risultati ottenuti grazie alla linea comune scelta per l'emergenza epidemiologica, con l'individuazione di inediti strumenti e misure, dovrà essere percorsa anche in questo nuovo scenario con cui i Paesi stanno confrontandosi. Uno scenario, ha appunto evidenziato il ministro, che dovrà passare anche dall'adeguamento delle regole di bilancio.
Dall'altro, il titolare del Dicastero ha messo in rilievo il consistente impegno manifestato fin da subito dall'Italia che "sta già oggi facendo la sua parte con grande slancio. Ospita 250 mila cittadini di origine ucraina e dall'inizio di questa crisi sono 40 mila quelli che hanno raggiunto il nostro Paese". Parallelamente, Orlando ha ricordato la posizione italiana da sempre favorevole alla gestione comune dei rifugiati, un orientamento che ha colto l'occasione per confermare al Consiglio Ue.
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