17 marzo 2022
17 marzo 2022

Ore 11:00 - Aggiornamento Osservatorio Precariato: la dinamica dei flussi

INPS

Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel corso del 2021 sono state 7.168.000, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+25%) dovuto alla marcata crescita osservata a partire da marzo 2021. Essa ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando più accentuata per le assunzioni stagionali (+40%), per i contratti di apprendistato, di somministrazione e intermittenti (+30%), mentre per le altre tipologie si registrano aumenti più contenuti: tempo determinato (+22%) e tempo indeterminato (+15%). Per quanto riguarda le classi dimensionali, la dinamica delle assunzioni è stata più consistente nelle imprese maggiori (oltre 99 dipendenti: +32%; da 16 a 99 dipendenti: +28%) ma ha riguardato anche le piccole imprese (under 15: +18%). Per quanto riguarda le tipologie orarie l’incremento, confrontando il 2021 con il 2020, ha interessato tutte le tipologie orarie, con un aumento più marcato della forma a tempo pieno (+31%).

Le trasformazioni da tempo determinato nel 2021 sono risultate 518.000, in leggera flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-7%). Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo – pari a 109.000 - risultano essere aumentate del +19% rispetto all’anno precedente.

Le cessazioni fino a dicembre 2021 sono state 6.476.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+12%). Sostanzialmente stabili le cessazioni dei contratti intermittenti, in aumento tutte le altre tipologie: contratti a tempo determinato (+4%), contratti stagionali (+17%), contratti a tempo indeterminato (+19%), contratti in somministrazione (+26%) e contratti in apprendistato (+27%). Dal 1° luglio 2021 per i comparti industriali con esclusione del tessile-abbigliamento-calzature (Tac) sono cadute le restrizioni ai licenziamenti, attivate originariamente nella primavera del 2020; dal 1° novembre le restrizioni sono rimaste in essere solo per le imprese utilizzatrici di Cig Covid.

Si osserva che nel mese di luglio 2021 nell’industria (escluso Tac) il numero di licenziamenti registrati si è significativamente avvicinato al livello del 2019 (da un rapporto, per i mesi precedenti, attorno al 20-30% si è saliti all’80%) ma non l’ha comunque raggiunto e nei successivi mesi non si è verificato un ulteriore avvicinamento. Per il Tac e i Servizi si è registrato un movimento analogo: nel mese successivo alla fine del blocco (novembre) il livello dei licenziamenti si è avvicinato a quello del 2019, ripiegando poi nel mese successivo.
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