“I dati appena diffusi non possono lasciarci indifferenti. In soli due mesi si sono registrate oltre 120mila denunce di infortunio, 114 con esito mortale. I preoccupanti incrementi rispetto al primo bimestre del 2021 impongono una seria riflessione per stimolare maggiore attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro”, commenta il presidente dell’Inail, Franco Bettoni.
“L’andamento degli infortuni nel periodo 2019-2021, al netto dei contagi Covid – prosegue Bettoni – presenta elementi di evidente complessità: nel 2019, in assenza del virus, sono pervenute all’Istituto circa 642mila denunce di infortunio, diminuite a poco più di 423mila nel 2020 e risalite a quasi 513mila nel 2021. Effetti sostanzialmente analoghi per gli infortuni con esito mortale, sempre con l’esclusione dei casi Covid. In riferimento al 2022, l’analisi statistica dei primi due mesi conferma l’urgenza di agire sinergicamente per invertire la rotta”.
“Nel nostro Paese – conclude Bettoni – manca ancora una reale cultura della prevenzione, che va costruita iniziando dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo produttivo. Una valida politica di prevenzione, l’interiorizzazione della cultura della sicurezza, non penalizzano l’impresa sul mercato, anzi, possono costituire elemento determinante di affermazione e competitività”.
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