Secondo i dati Istat è salito a 5,6 milioni il numero di persone in difficoltà, circa 500 mila poveri in più da quando è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza. La misura avrebbe infatti raggiunto, in tre anni dalla sua nascita, 2,2 milioni di famiglie, 4,8 milioni di individui, con in media poco meno di 550 euro al mese, per un totale di 23 miliardi, corrispondenti al 3% dell’intera spesa pubblica. Tuttavia, dei 5,6 milioni di poveri, in aumento, solo 3,8 ricevono il RdC, lasciando fuori circa 2 milioni di persone, considerando poi che gli abusi o le condotte fraudolente del sussidio sono state 160 mila solo nel 2021. Una misura che oltre a non aver risolto i problemi di reddito, non ha nemmeno aumentato l’occupazione: al momento della sua introduzione i posti vacanti erano infatti l’1,4% sul totale degli occupati, oggi l’1,9% con un tasso di disoccupazione dell’8,3%. Un altro segnale di mancata spinta occupazionale arriva dal dato Inps che segnala che il 70% di chi prendeva il sussidio 3 anni fa lo prende ancora oggi: su 100 soggetti beneficiari quelli occupabili sono meno di 60, quelli mai occupati 15, 25 quelli che lo sono stati in passato e meno di 20 hanno una posizione contributiva recente.
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