Non solo agroalimentare, che si colloca solo al quinto posto tra gli articoli più venduti, ma macchinari che assemblano, prodotti in metallo, abbigliamento, tessile, autoveicoli, farmaci, prodotti chimici: le imprese italiane sono ricercatissime, tanto da averne fatto l’ottava potenza mondiale come capacità di esportazione, con un fatturato estero di 516 miliardi nel 2021. Nei primi sei mesi del 2022 poi, c’è stato un incremento del 22,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ad aiutare, l’euro debole che favorisce gli acquisti dagli Usa, per una spesa in questo primo semestre per 30,1 miliardi, in crescita del 35,9% rispetto ai primi sei mesi del 2019. A preoccupare è un possibile calo di vendite invece dalla Germania, tra i più generosi compratori del Made in Italy ma su cui grava il peso della crisi energetica, che potrebbe ridurne notevolmente il potere d’acquisto.
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