Sarebbero cinque le misure previste dalla Commissione Europea per affrontare la crisi energetica, come emerge dall’ultima bozza del documento.
La prima misura prevede un taglio del 10% ai consumi imposto agli Stati membri, in vigore dal 1° novembre al 31 marzo 2023 e si aggiungerebbe al taglio del 15% dei consumi di gas previsto già nelle scorse settimane. Ogni mese, gli Stati membri dovranno identificare le ore di picco per l’uso di energia elettrica e impegnarsi a ridurre i consumi per tale fascia oraria. Il taglio consisterà nella differenza tra i consumi netti, individuati nelle ore di punta identificate, e i consumi medi in analoghi periodi dell’anno, tenendo conto anche dell’effetto della temperatura. L’Ue prevede poi un tetto massimo di 200 euro/MWh all’energia prodotta con eolico, solare (termico e fotovoltaico), geotermico, idroelettrico, biomasse e gas di discarica, oltre a un tetto al prezzo del gas stesso importato dalla Russia. Saranno poi sostegni in forma di liquidità o garanzie pubbliche per le aziende energetiche in difficoltà. Le misure puntano ad aumentare le entrate degli Stati membri, che potranno così finanziare attività a sostegno dei cittadini, distribuire sovvenzioni in base ai consumi oppure sostenere gli investimenti negli stoccaggi.
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