Secondo le proiezioni dell’Ocse la crescita globale rimarrà contenuta per i prossimi mesi del 2022, con un aumento di poco inferiore al 3%, e un ulteriore lieve rialzo del 2,2% nel 2023. A pesare sulle previsioni precedentemente fatte è stata, in particolare, la guerra in Ucraina, non contemplata ai tempi delle valutazioni nel dicembre del 2021. La produzione globale nel 2023 potrebbe essere più bassa di circa 2800 miliardi di dollari, pari cioè al 2% del Pil. Le stime, rese note nella giornata di ieri, valutano le conseguenze economiche del conflitto, combinate con la crescita dei prezzi e la stretta delle Banche centrali. Tra i Paesi più penalizzati c’è la Germania, con un Pil in contrazione dello 0,7% il prossimo anno, dopo una crescita dell’1,2% nel 2022. Migliore la situazione italiana, con una crescita prevista dall’Ocse del 3,4%, che crollerà dello 0,4% nel 2023. Per l’Eurozona l’Ocse prevede una crescita del 3,1% del 2022, seguita da una stagnazione della crescita nel 2023, con il Pil in aumento del solo 0,3%. A pesare sulla crescita in tutte le zone rimane tuttavia un inasprimento delle politiche monetarie in risposta all’inflazione, che peseranno su consumi e investimenti.
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