L’inflazione con i suoi alti livelli registrati nell’ultimo anno, si è riflessa anche nella determinazione delle nuove retribuzioni convenzionali per lavoratori operanti all’estero, che fanno registrare un incremento pari all’8,1% rispetto all’1,7% dello scorso anno. Questo si traduce, di fatto, in maggiori valori imponibili in ambito contributivo e fiscale, oltre che in maggiori costi per i datori di lavoro che gestiscono dipendenti in mobilità internazionale. I valori sono stati infatti resi ufficiali con la pubblicazione in Gazzetta dello scorso 18 marzo del decreto del 28 febbraio dei ministeri di Lavoro ed Economia. Non si evidenziano poi variazioni con riferimento ai settori di attività, qualifiche lavorative o stratificazione delle fasce di retribuzione nazionale, e il decreto mira a tutelare i lavoratori italiani operanti all’estero.
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