È disponibile un nuovo mini-podcast della serie “Le sentenze della Corte in 3 minuti”, dedicato alla pronuncia 148 del 2024 (comunicato stampa del 25 luglio 2024) sull’applicazione della disciplina dell’impresa familiare al convivente di fatto.
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 230bis, terzo comma, del codice civile, nella parte in cui non prevede come familiare - oltre al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo - anche il «convivente di fatto» e come impresa familiare quella cui collabora anche il «convivente di fatto». Inoltre, in via consequenziale, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 230-ter del codice civile, che, introdotto dalla legge n. 76 del 2016 (cosiddetta legge Cirinnà), riconosceva al convivente di fatto una tutela significativamente più ridotta. Per «conviventi di fatto» – secondo la definizione prevista dall’art. 1, comma 36, di tale legge – si intendono «due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale».
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