Dal 15 maggio 2025 sarà possibile modificare, integrare e inviare la dichiarazione dei redditi precompilata. Se il contribuente accetta il modello senza apportare modifiche, non ha l’obbligo di conservare i documenti relativi a dati già forniti da soggetti esterni (come datori di lavoro, banche, farmacie). In caso di modifiche, invece, è necessario conservare tutta la documentazione giustificativa fino al 31 dicembre 2030, in previsione di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sono da conservare certificazioni uniche, scontrini, fatture, ricevute, quietanze, atti notarili, contratti di locazione e documenti catastali. Anche in caso di dichiarazione accettata, l’Agenzia può richiedere prove per verificare il possesso dei requisiti soggettivi (ad esempio per le detrazioni sugli interessi del mutuo prima casa). Per le locazioni brevi o con cedolare secca sono richiesti i contratti, modelli CU, RLI o 69, e l’eventuale comunicazione all’inquilino. La normativa di riferimento è l’art. 36-ter del DPR 600/1973.
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