Il nuovo piano industriale 2015-2019 di A2A piace al mercato: il titolo registra un progresso del 2,87% a 1,077 euro (pochi minuti dopo le 10, ndr). Il piano prevede per il 2015 il conseguimento di un utile netto di circa 200 milioni, a fronte della perdita di 37 milioni registrata nel 2014, e il pagamento di un dividendo di circa 3,6 centesimi ad azione, in linea con lo scorso esercizio. L'Ebitda è atteso stabile attorno al miliardo di euro mentre l'indebitamento finanziario netto scenderà da circa 3,4 miliardi a circa 3,2 miliardi di euro. Il gruppo prevede un "importante rilancio degli investimenti", pari a 2,1 miliardi di euro in cinque anni, ossia "+40% rispetto al quinquennio precedente".
Politica dei dividendi in crescita: la generazione di cassa sosterrà l'aumento fino al raddoppio della cedola a fine piano. Il piano strategico prevede la conferma per quest'anno e il 2016 del dividendo 2014, a sua volta incrementato del 10% rispetto al 2013. Una "significativa" crescita, poi, è prevista per gli anni successivi di piano", si legge. Nel 2019 l'utile netto è visto a 400 milioni; il piano stima anche una "significativa" crescita dell'Ebitda che si attesterà a 1,35 miliardi nel 2019 (+32%) e un ulteriore riduzione del debito: l'indebitamento finanziario netto sarà pari a circa 2,5 miliardi a fine periodo, in riduzione di oltre 800 milioni rispetto al 2014. Previsto in miglioramento il rapporto debito/Ebitda da 3,3 a 1,9.
A2A ridurrà del 40% la capacità di produzione di energia termoelettrica avviando "un percorso articolato di riduzione dell'esposizione e contemporaneo ammodernamento" del proprio parco produttivo che genererà un beneficio sul margine operativo lordo di 148 milioni di euro nel 2019.
Il piano vuole riposizionare gradualmente A2A "in un quadrante strategico dove tornerà a crescere e con maggior profittabilità, il tutto contando sulle risorse proprie e mantenendo grande equilibrio economico-finanziario", spiega l'amministratore delegato Luca Valerio Camerano. "Il futuro sarà anche di coloro che sapranno sfruttare al meglio l’evoluzione delle tecnologie applicabili alla smart city e alla green economy, e qui - conclude - investiremo le risorse e le attenzioni indispensabili per arricchire il nostro know how e cogliere al momento giusto le vere opportunità".
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