"Questo provvedimento tutte le misure servono a rilanciare l'economia del nostro Paese e a dare la possibilità agli italiani che vogliono fare, di compiere appunto quegli interventi che servono per rilanciare l'economia". A dirlo, il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il 'decreto fare'. "Ci premeva - ha spiegato Letta- dare subito un segno molto forte. C'è stata una grande coesione del Cdm che ha discusso in modo efficace misure significative" tra cui anche "una forte riduzione delle bollette a vantaggio di imprese e famiglie".
Il 'decreto fare', annuncia il premier, "darà sblocco significativo a molti posti di lavoro" e ""dà risposta alle raccomandazioni Ue", formalizzate con la richiesta di chiusura delle procedura di infrazione per deficit eccessivo.
Il governo "andrà al Consiglio Europeo" di fine giugno "forte di questo provvedimento". "Forte -aggiunge il premier- di questo provvedimento, di quello sulle semplificazioni" (il ddl verrà esaminato dal Cdm mercoledì prossimo perché oggi non è stato possibile licenziarlo) e "dal provvedimento sul lavoro" che verrà esaminato in un altro Cdm venerdì prossimo.
Nel 'decreto fare' c'è poi, annuncia il premier Letta, una "misura rivoluzionaria": è previsto "un indennizzo a favore del cittadino o dell'impresa se la Pubblica amministrazione non rispetta i tempi di una procedura", previsti dalla legge.
Consente, inoltre, "il significativo sblocco di cantieri in tutto il Paese". Il provvedimento, in particolare, prevede lavori per un totale di circa tre miliardi di euro in piccole, medie e grandi opere, con una ricaduta a livello occupazione di almeno 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10mila indiretti). Rilevante, e subito rivendicato come successo 'di bandiera' dal Pdl, il pacchetto di norme che riguarda Equitalia. Prevedono, secondo quanto annunciato dal presidente dei deputati Pdl Renato Brunetta, a favore dei contribuenti in difficoltà economica o con momentanea carenza di liquidità l'aumento della possibilità della rateizzazione dei debiti tributari dalle attuali 72 rate a 120, nonché l'aumento fino ad 8 (dalle attuali 2) del numero di rate, anche non consecutive, a decorrere delle quali decade il beneficio della rateizzazione. Arriva anche l'impignorabilità della prima casa per debiti tributari inferiori a 120mila euro con l'esclusione delle sole case di lusso. Corposo anche il pacchetto di norme per le Pmi. Per assicurare un più ampio accesso al credito, si rafforza il Fondo di garanzia, con l'aggiornamento dei criteri per l'accesso ai finanziamenti e con l'incremento della misura massima di copertura del Fondo fino all'80% dell'importo dell'operazione finanziaria. E' stanziato un plafond di cinque miliardi, gestione separata Cdp, per i finanziamenti agevolati per l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature.
Per finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione, il ministero dello Sviluppo economico può ricorrere anche alle risorse messe a disposizione, senza alcun onere per lo Stato, da istituzioni finanziarie nazionali, comunitarie e internazionali sulla base di apposita convenzione. Prevista una dotazione di 50 mln per il 2013 e il 2014 per il 'Fondo di garanzia per i grandi progetti'. Arrivano, poi, 70 milioni per il 2014 e 2015 per potenziare l'internazionalizzazione delle imprese italiane e la promozione dell'immagine del prodotto italiano nel mondo. Per quanto riguarda il mercato del gas naturale e dei carburanti sono previste modifiche alla normativa vigente per favorire la concorrenza nel settore. Per il mercato dell'energia elettrica sono state previste misure per ridurre il prezzo delle bollette, a vantaggio degli stessi consumatori, per circa 500 milioni di euro come anticipato ieri dal ministro per lo Sviluppo Economico Zanonato.
Le norme in tema di Agenda digitale prevedono la costituzione di una nuova cabina di regia a Palazzo Chigi. Verranno estese a tutto il territorio nazionale le zone a burocrazia zero, consentendo alle amministrazioni di sostituire il rilascio delle autorizzazioni con una semplice comunicazione.
"E' una rivoluzione perché rimette al centro il cittadino" dice il vicepremier Angelino Alfano a proposito della riforma di Equitalia e a proposito del 'decreto fare' più in generale: "Abbiamo centrato tutti gli obiettivi".
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