Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama cercherà oggi l'aiuto del leader russo Vladimir Putin, il più potente alleato del regime siriano, per portare Bashar al-Assad al tavolo della trattativa e far cessare la guerra civile in corso da due anni.
Al loro prima faccia a faccia in un anno, Obama cercherà un terreno d'intesa con Putin a margine del vertice G8 che si tiene in Irlanda del Nord, dopo aver provocato la rabbia del Cremlino autorizzando il sostegno militare Usa ai ribelli siriani che si battono contro il presidente Assad.
Nel corso di colloqui col premier britannico David Cameron alla vigilia del summit, Putin ha ribadito le sue critiche alla posizione occidentale spiegando che gli oppositori di Assad sarebbero dei cannibali.
"Penso che non negherete che non c'è davvero bisogno di dare sostegno a gente che non solo uccide i propri nemici, ma apre i loro corpi, mangia i loro intestini di fronte al pubblico e alla macchine fotografiche", ha detto Putin durante una conferenza stampa congiunta con Cameron. "E' questa la gente che volete sostenere? Sono loro che volete rifornire di armi?".
Cameron per parte sua ha ammesso che le distanze tra Londra e Mosca restano.
La Russia non crede agli annunci dell'Occidente sull'uso di armi chimiche da parte dell'esercito di Assad, e dice che il sostegno militare Usa ai ribelli creerebbe solo un'escalation nella violenza.
Sabato scorso Washington ha annunciato che manterrà in Giordania i caccia F-16 e i missili Patriot su richiesta del governo di Amman. Una decisione che per Mosca potrebbe significare la possibile istituzione di una no-fly zone sulla Siria.
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