Accordo raggiunto tra sindacati e ministero del Lavoro sulla vertenza Italcementi: 430 lavoratori andranno in Cigs per riorganizzazione per 20 mesi, dal 1 febbraio 2016 al 23 settembre. Un ulteriore accordo è stato sottoscritto per cessata attività dei siti di Scafa e Monselice per altri 108 lavoratori. Lo rende noto un comunicato unitario di Feneal Uil, Filca Cisl. Fillea Cgil. Il ricorso alla cigs per riorganizzazione, con rotazione sui profili professionali fungibili, spiegano ancora i sindacati, riguarda 250 lavoratori della sede, 25 della sede commerciale di Milano, 10 per lo stabilimento di Calusco d'Adda, 5 per lo stabilimento di Rezzato, 10 per lo stabilimento di Colleferro, 5 per lo stabilimento di Matera, 26 Sarche , 37 per lo stabilimento di Salerno, 42 per quello di Castrovillari , 10 per quello di Satmazai e 10 per quello di Isola delle femmine.
L'intesa prevede anche la protezione sociale dei lavoratori con delle misure di sostegno al reddito implementandole rispetto all'impostazione dell'attuale piano sociale in essere. Le parti, concludono i sindacati, hanno sottoscritto congiuntamente un impegno a richiedere al governo, quando sarà insediata l'apposita commissione, l'applicazione dell'art. 42 della legge n. 148/2015 per il ricorso agli ammortizzatori sociali per gli anni 2017 e 2018.
"L'accordo conclude una fase di dialettica sindacale molto elevata che ha impedito all'azienda di dichiarare la cessata attività produttiva nei siti di Sarche, Castrovillari e Salerno, facendole rientrare nel perimetro complessivo del gruppo, riducendo il ricorso alla cigs dagli annunciati 765 lavoratori dall'azienda agli attuali 430 definiti con il coordinamento delle rsu. L'accordo, inoltre, serve a gestire con il minor impatto sociale possibile l'attuale fase di transizione proprietaria in atto nel gruppo", commentano ancora Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Il prossimo marzo le parti si confronteranno per valutare il processo di razionalizzazione delle funzioni del gruppo a partire dalla sede di Bergamo mentre nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee nei luoghi di lavoro per confrontarsi con i lavoratori.
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