Istat prevede che nel 2013 il Pil si riduca dell'1,4% in termini reali con un tasso di disoccupazione in crescita di 1,2 punti percentuali all'11,9%.
Nel 2014, spiega l'istituto di statistica in un comunicato sulle prospettive dell'economia italiana, il traino della domanda interna "determinerebbe una moderata crescita dello 0,7%".
Il tasso di disoccupazione continuerebbe però a crescere, attestandosi l'anno prossimo al 12,3%.
La caduta congiunturale del Pil iniziata nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe proseguire, con intensità più contenute, almeno fino al terzo trimestre del 2013.
"La domanda estera netta è la principale fonte di sostegno alla crescita economica nelle previsioni per il 2013 (+1,1 punti percentuali)", spiega Istat.
Il contributo della domanda interna al netto delle scorte sarebbe invece negativo nel 2013 (-2 punti percentuali) e tornerebbe positivo nel 2014 (+0,7 punti percentuali) stimolando la crescita del Pil.
La spesa delle famiglie dovrebbe scendere dell'1,6% nel 2013 "per effetto della diminuzione del reddito disponibile, con un moderato aumento dello 0,4% nel 2014".
"Il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014. In particolare, l'immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche", prosegue Istat.
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