Firmato l'accordo fra Fiat e sindacati per Pomigliano. Dal 1° marzo, si legge in una nota della Fim Cisl, ci sarà un'unica società che prenderà in carico tutti i dipendenti: questo permetterà di neutralizzare non solo la procedura di mobilità per i 19, ma eviterà il rischio di licenziamento per fine della cassa integrazione prevista per il 14 luglio 2013 per gli oltre 1.400 lavoratori del sito campano. La cassa per riorganizzazione durerà fino al marzo 2014 e questo permetterà di avere a disposizione maggior tempo per raggiungere l'obiettivo, ribadito nell'accordo, per completare il processo di reimpiego di tutti i lavoratori di Pomigliano.
Inoltre, nell'accordo, sono stati definiti i criteri di rotazione della cassa integrazione: ciò darà l'opportunità a tutti i lavoratori oggi a zero ore, di poter ruotare su alcune postazioni di lavoro. Una possibilità, quest'ultima, fino ad oggi non praticabile a causa della presenza di due realtà societarie ben distinte. Inoltre, sempre nell'accordo, è previsto un periodo di formazione e riqualificazione professionale finalizzato al reinserimento nell'attività lavorativa.
"E' solo grazie agli accordi che oggi possiamo guardare al futuro e ricreare le giuste condizioni per il reimpiego di tutti i lavoratori di Pomigliano", dice il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano. "Dal momento in cui Fiat ha aperto la procedura di mobilità per i 19 lavoratori, come Fim Cisl abbiamo agito con caparbietà e determinazione per evitare qualsiasi licenziamento e trovare una soluzione che oltre a risolvere il problema dei possibili licenziamenti, introducesse ulteriori tutele per tutti i lavoratori", ricorda. Nell'accordo, "abbiamo introdotto il criterio di rotazione che riguarderà tutti i lavoratori al di là della tessera sindacale", prosegue, sottolineando come "la risoluzione di questa questione complessa e difficile innescata dalle posizioni ideologiche della Fiom è stata trovata attraverso un accordo sindacale".
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