Mps ha cercato di rassicurare il mercato che non ci sono altri scheletri negli armadi dopo aver valutato in 730 milioni la perdita patrimoniale per i tre strutturati Alexandria, Santorini e Nota Italia di cui ha corretto la contabilizzazione fatta in esercizi passati.
Ora, per effetto dei 500 milioni in più di aiuti di Stato serviti ad pagare questa pulizia di bilancio, Mps potrà restituire i 3,9 miliardi con interessi di Monti bond solo con un anno di ritardo rispetto al previsto 2015 e già dal 2013 pagherà parte degli interessi in azioni facendo entrare il Tesoro nel capitale dal 2014.
"Non ci sono più Santorini. Abbiamo concluso l'analisi del portafoglio finanziario", ha detto l'AD Fabrizio Viola agli analisti che incalzavano i manager su questo tema.
Ora dice la Banca, i bilanci sono puliti, il capitale è solido, con un Core Tier1 pro forma del 12,1% dal 10% rendicontato a fine settembre, se si include l'aiuto di Stato.
Anche il Fresh 2008, da un miliardo di euro, servito per pagare parte dell'acquisto di Antonveneta e oggi tra gli elementi di inchiesta della magistratura, resterà nel capitale core. "Non ci sono rischi per una sua non computabilità", ha detto il Cfo Bernardo Mingrone a un analista.
Infine Viola ha ribadito che "non c'è fuga di depositi", legata alle preoccupazioni dei clienti per queste perdite sui derivati, dopo i primi giorni dell'anno "molto positivi" per la raccolta.
Quanto alle ipotesi per ora di stampa di un interesse di Bnp Paribas o Intesa SP per il Monte dei Paschi, Viola ha ribattuto: "Ad oggi non c'è nulla. Siamo fortemente impegnati a realizzare il piano e sarebbe negativo distrarci in questa direzione. Mps è la terza banca del Paese e vuole rafforzarsi nel tempo nella sua missione di banca commerciale".
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