Con un'ordinanza pubblicata questa mattina, la Cassazione ha rinviato alla Consulta la decisione sulla legittimità della legge elettorale del 2005 denominata 'Porcellum'. I giudici della suprema Corte hanno dichiarato "rilevanti e non manifestamente infondate", si legge nell'ordinanza interlocutoria in relazione alla Costituzione italiana e alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo "le questioni di legittimità costituzionale sollevate dall'avvocato Aldo Bozzi. Per cui dispone l'immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale".
Il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale del 2005 detta 'Porcellum' è stato bocciato dalla Corte di Cassazione. I giudici di piazza Cavour sul premio di maggioranza previsto per la Camera ritengono che sia "un meccanismo premiale che da un lato, incentivando il raggiungimento di accordi tra le liste al fine di accedere al premio, contraddice l'esigenza di assicurare governabilità e, dall'altro, provoca una alterazione degli equilibri istituzionali, tenuto conto che la maggioranza beneficiaria del premio è in grado di eleggere gli organi di garanzia che restano in carica per un tempo più lungo della legislatura". Invece, sul Senato gli ermellini del 'palazzaccio' pongono anche "dubbi di legittimità costituzionale per la mancanza di una soglia minima di voti" e per "un meccanismo irrazionale che di fatto contraddice lo scopo della governabilità". Il "risultato", sostengono i giudici "é una sommatoria casuale dei premi regionali che finiscono per elidersi tra di loro e possono addirittura rovesciare il risultato ottenuto dalle liste e coalizioni su base nazionale".
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