“Questo è un governo che ha perso la bussola. Il Tfr in busta paga è l’ennesimo espediente che va a toccare i soldi dei lavoratori, per di più al momento attuale gravati di una tassazione sfavorevole. Insomma: oltre il danno, la beffa. Bisogna rimettere al centro le vere priorità”. Così Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Unsa-Confsal.
“Il premier - aggiunge Battaglia - continua ad annunciare di voler estendere i diritti a chi non ce li ha eppure non rispetta i diritti, che non sono privilegi ma diritti, di chi ce li ha. I lavoratori pubblici subiscono da 5 anni un blocco del contratto e dello stipendio che ha provocato una perdita secca del 20% del potere di acquisto del loro reddito. Parliamo di più di tre milioni di persone, che diventano una platea di 12 milioni se consideriamo i nuclei famigliari. Invece di pensare a come impoverire i lavoratori pubblici, consiglio al premier Renzi di guardare ai 3 miliardi di risparmi possibili sulle consulenze pubbliche e a una seria lotta ai 150 miliardi di evasione ed elusione fiscale dei soliti noti”.
“Per questo - conclude Battaglia - lanciamo il ‘Contratto Day’ per l’11 ottobre. Scenderemo in piazza SS. Apostoli, a Roma per far sentire al governo la rabbia e l’esasperazione dei dipendenti pubblici. Si deve procedere verso l’immediato sblocco dello stipendio e un nuovo contratto”.
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