Per il ministro dell'ambiente e' ''incomprensibile'' la decisione del Tar del Lazio sui rifiuti e annuncia ricorso al Consiglio di Stato. Il ministro in un comunicato sottolinea che ''la Commissione Europea ha aperto nel 2011 (2011/4021) una ''pesante'' procedura di infrazione contro l'Italia a causa del conferimento nella discarica di Malagrotta di rifiuti urbani indifferenziati.
Per evitare il conferimento di rifiuti non trattati, il Ministero dell'Ambiente ha promosso due azioni principali : l'incremento della raccolta differenziata e del recupero dei rifiuti urbani, al fine di raggiungere entro due anni gli obiettivi stabiliti dalla legge (65%), con la sottoscrizione del ''Patto per Roma'', firmato in data 4 agosto 2012 dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune di Roma; la piena utilizzazione degli impianti nella Regione Lazio per il trattamento meccanico biologico (TMB) e per il recupero energetico dei rifiuti, con il decreto del 7 gennaio 2013 in attuazione della legge 228 del 2012 (legge di stabilita').
Entrambe le iniziative sono finalizzate a '' fronteggiare la situazione di grave criticita' nella gestione dei rifiuti urbani nella Provincia di Roma'' richiamata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 luglio 2011, e dalla legge 228 del 2012. Il decreto del 7 gennaio 2013 ha individuato gli impianti di TMB e quelli per la valorizzazione energetica dei rifiuti utilizzabili sulla base della capacita' residua comunicata ufficialmente dalla Regione Lazio il 24 dicembre 2012''.
Successivamente, a causa della contestazione dei dati della Regione da parte delle provincie di Frosinone, Latina e Viterbo, il Ministro dell'Ambiente ha disposto un accertamento da parte del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE) per accertare l'effettiva capacita' degli impianti ed il loro funzionamento. Con un rapporto del 1 febbraio 2013, i NOE hanno comunicato che nel 2012, la capacita' dei TMB di Roma e' pari a 935.000 tonnellate/anno.
Considerando il volume totale dei rifiuti della capitale (depurato del 30% di raccolta differenziata), la quantita' di rifiuti da trattare risulta pari ad almeno 1.400.000 tonnellate/anno, ovvero oltre 450 mila tonnellate in eccesso rispetto alla capacita' dei TMB della provincia di Roma.
Il pieno impiego della capacita' residua di tutti gli impianti TMB della Regione, a partire da quello di Colfelice, che da solo potrebbe coprire oltre il 35 % del fabbisogno, con una capacita' residua di 169.986,760 tonnellate annue, e' essenziale per far fronte all'emergenza. E la combinazione della raccolta differenziata con il trattamento nei TMB dei rifiuti indifferenziati, consentira' sia l'eliminazione di rifiuti non trattati sia la drastica progressiva riduzione della quantita' dei rifiuti da conferire in discarica, con il contestuale avvio della definitiva chiusura di Malagrotta.
''Il rischio dell'emergenza rifiuti a Roma e' stato notificato a partire dal DPCM del 22 luglio 2011, ed e' singolare che il TAR non se ne sia accorto. I dati sono chiari e pubblici. Sulla base dei dati, l'unica possibilita' che Roma sia autosufficiente - come ritiene il TAR - sta nella continuazione del conferimento di rifiuti non trattati a Malagrotta. Non posso credere - continua Clini - che il TAR abbia consapevolmente deliberato di proseguire in una pratica sanzionata da una procedura di infrazione comunitaria e contraria alla legge. Ricorrero' immediatamente al Consiglio di Stato. E faccio presente che gli accertamenti svolti dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, che sono organo di polizia giudiziaria, possono essere contestati solo attraverso una querela di falso''.
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