Lo scenario italiano in materia di sicurezza sul lavoro continua a caratterizzarsi per dati poco positivi: le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state infatti 697.773, il 25,7% in più rispetto all’anno precedente e che interessano sia i casi avvenuti in occasione di lavoro, sia quelli in itinere. L’Italia rimane così tra i quattro Paesi europei con il più alto tasso di infortuni, dietro solo a Francia, Germania e Spagna. Statistiche che tornano a rendere evidente la necessità nel nostro Paese di un efficace sistema preventivo, unica base possibile per un solido impianto di sicurezza aziendale. Una direzione già intrapresa, oltre che con il Testo unico in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, con gli ultimi interventi governativi volti a introdurre incentivi in grado di sostenere le imprese nell’adeguamento dei propri sistemi di prevenzione e protezione. Di rilievo, senza dubbio, anche il bando Isi 2022, con in dote ben 333,3 milioni di euro, diretto a incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. È evidente, insomma, anche alle istituzioni, quanto la costruzione di un sistema preventivo passi necessariamente da un sostegno statale alle imprese, invertendo un trend negativo e costruendo una rete tra istituzioni e realtà lavorative in grado di utilizzare al meglio le risorse stanziate per il miglioramento del benessere nel mondo del lavoro.
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