Beppe Grillo ha annunciato su Twitter che il suo Movimento 5 stelle non voterà la fiducia a un governo guidato dal Pd o da altri partiti, e ha definito il leader democratico Pier Luigi Bersani "un morto che parla".
"Il M5s non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle", ha scritto il comico e polemista in un tweet.
Davide Barillari, l'ex candidato M5s alla presidenza della Regione Lazio, ipotizza addirittura un governo Pd-Pdl, i cui provvedimenti potrebbero ricevere in alcuni casi il consenso dei grillini.
"Noi M5s siamo un movimento di cittadini, che come dite voi, media e forze politiche, non abbiamo esperienza e siamo ingenui, quindi non possiamo certo al momento appoggiare una forza politica con lunga storia ed esperienza", ha detto a La7, in un commento postato sulla pagina Facebook di Grillo.
"Però credo che viste le difficoltà del Paese, bisognerebbe che le due forze storiche Pd (menoelle, ndr) e Pdl vista la loro esperienza si uniscano per il bene del paese e se proporranno insieme punti comuni al ns. programma, tipo: legge sul conflitto di interesse, riduzione stipendi dei parlamentari, eliminazione retroattiva rimborsi elettorali, posso affermare che i cittadini M5s siano d'accordo con il votare a favore di questi punti".
Non si è fatta attendere la risposta di Bersani a Grillo, affidata a un comunicato.
"Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità".
Ieri il candidato premier del centrosinistra ha detto che presenterà in Parlamento una proposta di "governo per il cambiamento" aprendo alle istanze del M5s in particolare sulla questione della moralità della politica.
In un post sul suo blog, Grillo scrive: "Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5s con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E' riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni".
Ma il leader del M5s aggiunge: "Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5s ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione".
Poco prima delle dichiarazioni di Grillo, il sindaco di Parma di M5s Federico Pizzarotti aveva detto che almeno per i prossimi sei mesi non si andrà alle elezioni.
"Sei mesi in ogni caso bisogna che le Camere siano aperte, non si può restare in questo limbo", ha detto Pizzarotti. "Poi capiremo se sono state fatte le riforme o se serve più tempo".
Il primo cittadino di Parma sostiene che bisogna puntare a "un numero limitato di riforme (...) Servono riforme a livello istituzionale ma anche a livello di enti locali".
E sottolinea che il fatto che i grillini eletti in Parlamento siano "cittadini normali non vuol dire senza competenze".
Il Movimento 5 Stelle è il primo partito alla Camera dei deputati con il 25,5% delle preferenze, davanti - anche se di poco - al Pd con il 25,4%. Determinanti, poi, i suoi 54 seggi conquistati in Senato, senza i quali Pier Luigi Bersani non ha chance di avere la maggioranza, salvo larghe intese con il Pdl ed eventualmente Monti.
Intanto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita in Germania, ha cancellato la cena con il candidato socialdemocratico alle elezioni tedesche Peer Steinbrueck che aveva definito "pagliacci" Silvio Berlusconi e Grillo, come riferito oggi dall'ufficio stampa del politico tedesco.
Secondo l'istituto di sondaggi Swg, un terzo degli elettori del centrosinistra e un quarto di quelli del centrodestra ha votato a favore di Grillo.
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