Il nervosismo domina sui mercati europei dopo il taglio dei tassi deciso dalla Bce e la decisione di rivedere il piano di Qe. I listini del Vecchio Continenti annullano i guadagni segnati in mattinata e segnano pesanti perdite dopo la conferenza stampa del governatore Mario Draghi le cui misure deludono gli investitori.
"Appena prima della pubblicazione delle decisioni ufficiali sui tassi un tweet errato del Financial Times su tassi invariati aveva portato il cambio eurodollaro a salire fino a 1,0680", spiegano gli analisti di Ig. Pochi minuti dopo il consiglio direttivo della Bce ha comunicato la decisione di un taglio di 10 punti base sul tasso sui depositi, portandoli quindi ulteriormente in territorio negativo al -0,30%. "Decisione non particolarmente aggressiva tenendo conto che le attese erano fissate su un range compreso tra i 10 e 20 punti base", per gli esperti di Ig.
E' Draghi ad annunciare - nella conferenza stampa da Francoforte - il rafforzamento del piano di Quantitative easing, estendendo la scadenza del piano da settembre 2016 a marzo 2017 (ed oltre se necessario) e allargando gli acquisti comprendendo anche le emissioni degli enti locali/regionali. "Troppo poco per le attese del mercato che - si legge nella nota Ig - scontava anche un incremento in termini di ammontare degli acquisti mensili oltre i 60 miliardi di euro attuali". A circa un'ora dalla fine della seduta a Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede il 2,10% a 22.078 punti con lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi in rialzo a 98 punti base con un rendimento per il decennale italiano dell'1,60%.
Maglia nera per Francoforte -3.06%; in rosso anche Parigi -3,04% e Londra -1,94%. procede i territorio negativo anche la piazza finanziaria di Wall Street con il Dj - 0,36% e l'indice Nasdaq -0,23%. Il nervosismo della vigilia ha portato a una reazione evidente sia dei mercati valutari che di quelli azionari. Il cambio eurodollaro si è portato quasi a toccare la quota di 1,09 per poi stabilizzarsi attorno ad area 1,08, evidenziando nella seduta odierna oscillazioni che non si vedevano dallo scorso marzo. Vista la scelta accomodante della Bce "ancora per un prolungato periodo di tempo, la Fed è ormai quasi 'vincolata' al rialzo dei tassi il 16 dicembre", secondo gli analisti di Ig.
A Piazza Affari male l'indice bancario (-2,05%): peggior performance per Banco Popolare a 13 euro (-3,20%); male anche Ubi Banca -3,08%, Intesa Sanpaolo a 3,154 (-2,23%) e Bper -2,28%. Vendite su Luxottica -4,80%, Eni -3,25%, Cnh Industrial -3,23% e Mediaset -2,26%. Corre Snam a 4,906 euro (+3,02%), bene Terna +1,24% e Yoox +1,11%.
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