Standard & Poor's taglia il rating della Francia a 'AA'. L'outlook è stabile. A pesare sulla decisione dell'agenzia sono, in particolare, le deboli prospettive della crescita. "Crediamo che le riforme del governo francese sulla tassazione, così come quelle nel mercato del lavoro, non riusciranno a far alzare sostanzialmente le prospettive di crescita nel medio periodo", considerato anche che "l'alta disoccupazione sta indebolendo l'efficacia delle misure fiscali strutturali".
Furiosa Parigi che definisce i giudizi di Standard and Poor's ''critici e inesatti''. A deplorarli è il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, prendendo atto della decisione dell'agenzia di rating internazionale che ha comunque portato l'outlook della Francia da 'negativo' a 'stabile'. Il ministro ribadisce ''la determinazione del Governo a proseguire il cammino intrapreso e avviato e che ha come obiettivo la riduzione del debito pubblico, il ritorno alla competitivita' e il sostegno alla crescita e all'occupazione''.
Questo rating, comunque, rileva Moscovici, ''resta uno dei rating più elevati''. Il Governo, ricorda il ministro, ''ha deciso negli ultimi 18 mesi l'entrata in vigore di ampie riforme per raddrizzare il Paese, i conti pubblici, la competitivita' con un metodo basato sul dialogo''.
Mai nessun governo, aggiunge il ministro, ''aveva deciso cosi' tante riforme in un periodo cosi' breve e in un contesto difficile. Il debito pubblico francese e' e resta uno dei piu' sicuri dell'area dell'euro. Beneficia di tassi storicamente bassi e testimonia della fiducia degli investitori. Questa fiducia rafforza la convinzione del Governo che la strategia messa in campo al servizio del Paese e' piu' che credibile''.
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