La riprogrammazione di una parte dei fondi strutturali europei non ancora spesi, basata soltanto sulla riduzione del cofinanziamento nazionale, potrà liberare risorse da destinare all'occupazione giovanile per un miliardo.
Lo ha detto oggi il ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia in un'audizione alla Camera.
"Nel complesso, le risorse ancora da spendere a due anni e mezzo dalla scadenza finale (dicembre 2015, ndr.) ammontano a ben 30 miliardi di euro, la maggior parte dei quali nell'area Convergenza", ha detto il ministro, parlando dei progetti cofinanziati da Unione europea e Italia ma non ancora attivati.
"Occorre dunque un'azione di riprogrammazione delle risorse a rischio che sarà rivolta a concentrare i fondi resi disponibili su poche misure, con effetto anticiclico".
Questo lavoro avverrà in due fasi: "La prima riguarderà solo programmi nazionali e sarà basata sulla riduzione del cofinanziamento nazionale... In totale si tratta di una prima manovra per circa 1 miliardo di euro", ha spiegato Trigilia nella sua relazione alla Camera.
Finora la maggior parte dei progetti viene cofinanziata al 50% da Ue e Italia. Trigilia ha detto che la quota italiana potrebbe scendere per alcuni di essi al 25%, come già sperimentato in qualche caso in passato.
"L'intervento della prima fase sarà prioritariamente concentrato su un insieme di misure composto di strumenti diretti a promuovere l'occupazione giovanile per contrastare la povertà estrema del Mezzogiorno. Tra quelle allo studio, la riduzione del cuneo contributivo per le nuove assunzioni di giovani (si ipotizza una copertura totale degli oneri a carico del datore di lavoro per due anni); il finanziamento degli incentivi all'auto-imprenditorialità e all'auto-impiego previsti dal d.lgs. 185/2000, nonché ai progetti nei servizi delle cooperative giovani, la concessione di un credito di imposta per assunzioni di laureati tecnico-scientifici di alta qualifica".
La seconda fase "sarà incentrata sul sostegno al sistema delle imprese e sulla promozione degli investimenti maggiormente in grado di stimolare le economie locali", ha aggiunto il ministro, ma senza fornire dettagli sulle risorse disponibili.
Il ministero dell'Economia ha stimato in circa 12 miliardi la quota italiana di cofinanziamento (su un totale di 30-31 miliardi) dei progetti europei, eventualmente da ricentrare su politiche dell'occupazione.
Su questi investimenti nazionali è in corso nell'Unione europea una discussione se consentire agli stati di dedurli dal calcolo del deficit valido per il rispetto dei parametri di Maastricht, la cosidetta golden rule.
Ma Trigilia ha avvertito oggi che la riprogrammazione dei cofinanziamenti europei potrebbe riguardare solo una parte dei circa 30 miliardi da spendere entro la fine del 2015.
"Diversi progetti già messi in cantiere sono validi e saranno portati a compimento", ha detto il ministro.
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