La richiesta di ore di Cassa integrazione cala ad aprile, ma il numero di lavoratori coinvolti, dietro le 92 milioni di ore registrate, è ancora rilevante. Sono, infatti, circa 460mila, con poco meno di 160mila parcheggiati in quella in deroga, le persone assenti dal lavoro da inizio anno che, in questo stesso periodo, hanno subito un taglio del salario per 1 miliardo e 250 milioni di euro, pari a 2.600 euro in meno in busta paga. E’ quanto emerge dalle elaborazioni delle rilevazioni INPS da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di aprile. Il rapporto ripercorre i dati sulla CIG di aprile sottolineando come le 92.111.109 ore autorizzate lo scorso mese mettano a segno un calo su marzo del -10,1%. Mese, quest’ultimo, che aveva registrato su febbraio una crescita del +45,1%. «Un dato che è il segno più evidente di un andamento altalenante della situazione economica, compresa tra crisi e piccoli segnali di ripresa», osserva il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere. Nei primi quattro mesi dell’anno le ore totali di Cassa integrazione sono state 325.482.937 in ribasso del -21,4% sullo stesso periodo dello scorso anno. «Con più di 300 milioni di ore autorizzate di CIG dall’inizio dell’anno parlare di ripresa non ha quasi senso. Vuol dire affermare una realtà molto parziale», spiega Scudiere sottolieando come «negli anni pre crisi la richiesta di ore di CIG si attestava tra le 100 e le 150 milioni di ore autorizzate l’anno». L’impatto ancora rilevante della crisi si legge nel numero di aziende in Cassa integrazione straordinaria (CIGS) negli ultimi dodici mesi. Da aprile dello scorso anno si registrano contemporaneamente oltre 9.800 unità aziendali con decreto di CIGS, senza contare quelle artigiane coinvolte con accordi regionali nei decreti di Cassa integrazione in deroga (CIGD).
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