L'economia cinese è cresciuta più lentamente nel terzo trimestre, del 9,1% contro il 9,5 dei tre mesi precedenti. Lo ha reso noto l'istituto nazionale di statistica di Pechino, aggiungendo che la percentuale soddisfa il piano di pilotare la crescita a un ritmo più sostenibile rispetto al balzo post-crisi.
Le vendite al dettaglio sono tuttavia aumentate del 17% a settembre, leggermente sopra al tasso di crescita del primo semestre dell'anno; la produzione industriale del 14,2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. L'inflazione di settembre è scesa al 6,1%, anche se quella dei generi alimentari si attesta al 13,4%, stesso livello di agosto.
La crescita è la più contenuta negli ultimi due anni ma secondo il portavoce dell'agenzia di statistica nazionale Sheng Laiyun è segno che la strategia del governo sta lavorando bene: "C'è una forte possibilità che l'economia cinese mantenga una crescita stabile e relativamente veloce". Nonostante i "rischi crescenti" a causa della debolezza degli Stati Uniti e dei principali mercati di esportazione europei, ha spiegato, è improbabile che il Paese si trovi ad affrontare una recessione.
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