"Superare le modalità di riscossione in atto, che determinano oneri insopportabili per diversi contribuenti e soprattutto promuovere misure correttive al fine di evitare vessazioni nei confronti delle imprese". Lo chiede Pasquale Vessa (Pdl) in un'interrogazione rivolta al Ministro dell'Economia Tremonti.
"Equitalia Gerit - premette Vessa - è la società pubblica (51 per cento Agenzia delle entrate, 49 per cento Inps) incaricata della riscossione nazionale dei tributi dovuti e non versati. Equitalia Gerit, in caso di mancato pagamento del tributo, provvede a inviare ingiunzione di pagamento e, se questa viene ignorata, a procedere attraverso l'iter amministrativo, fino a giungere al pignoramento dei mezzi di trasporto o della casa di abitazione. Equitalia Gerit, a quanto consta all'interrogante, non si preoccupa di appurare la motivazione del mancato pagamento e nemmeno di avere la certezza della notifica del procedimento di recupero credito al mancato pagatore".
"Con l'attuale situazione economica che non aiuta a superare questo delicato momento, i numeri di Equitalia sono destinati ad aumentare proprio per l'incapacità delle imprese di saldare i propri debiti; nonostante la situazione sia ai limiti del collasso, la società di riscossione Equitalia continua ad adottare inesorabilmente procedure esecutive nei confronti dei destinatari delle cartelle esattoriali cui risulterebbero applicati aggi del 7/8 per cento sul riscosso, rilevanti interessi di mora e altri oneri a livelli insostenibili. Allo stato attuale risulterebbe opportuno esaminare la legittimità degli interessi applicati dalla società, nonché chiarire le procedure adottate dalle agenzie di riscossione per notificare il provvedimento di fermo amministrativo".
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