Il ministro Fornero frena sulla riforma del lavoro e apre al dialogo con i sindacati. Eliminare la cassa integrazione? Nel documento del ministro ''non c'e' scritto'', mette subito in chiaro la stessa Fornero che spiega: "Ne parleremo con i sindacati''.
"Il governo ha posto il problema di un sistema migliore, piu' efficiente, piu'' efficace di ammortizzatori sociali - sottolinea il ministro del Lavoro intervenendo al Gr Rai -. Parlare di cassa integrazione e di modifiche alla cassa integrazione mi sembra assolutamente prematuro". "Non siamo entrati nell'individuazione di soluzioni - aggiunge Fornero - il che sarebbe stato credo arrogante da parte del governo", e sottolinea che "anche un percorso di gradualita' puo' essere un'ipotesi che facilita il dialogo".
Rilevando poi che "il dialogo e' cominciato e questo secondo me e' un fatto positivo", il ministro Fornero precisa: "Non abbiamo indicato proposte di soluzione. Abbiamo indicato percosi. Penso che bisogna lavorare possibilmente cercando il consenso sempre con l'idea che qualche cosa pero' deve essere innovata".
Poi, rispondendo alla domanda se il salario minimo garantito e' un obiettivo a medio o breve termine, il ministro ha osservato: "Anche questo e' assoutamente prematuro. Abbiamo molti vincoli finanziari e bisogna considerare non solo cio' che e' desiderabile ma cio' che e' possibile considerati i nostri vincoli". Fornero sottolinea quindi che nel documento presentato ai sindacati l'idea del contratto unico "non c'e', non e' scritta: possiamo discuterne in modo civile e ordinato".
Intervenendo più tardi alla presentazione di un rapporto Ocse all'Istat, Fornero affronta la "numerosita'" dei contratti presenti nel mercato del lavoro e del suo funzionamento. "Siamo contenti di come funziona? La risposta e' no, perche' esclude anziche' includere, segmenta, tratta in maniera eccessivamente differenziata diverse categorie di persone" e di fatto "scarica" i costi derivanti dalla crisi e dalle conseguenti ristrutturazioni "sui segmenti deboli del mercato, cioe' i giovani, le donne, i lavoratori anziani".
A tale proposito il ministro si dice "molto colpita nel constatare che in Italia un lavoratore di poco piu' di 50 anni sia considerato perso per il mercato del lavoro". E dunque, spiega, "i contratti che ci servono li teniamo, quelli che non ci servono li togliamo. Ci sono anche degli abusi" come gli 8 milioni di partite Iva che anche in un Paese "con molta inventiva, forse nascondono una realta' occupazionale che vorremmo vedere alzata di qualita'".
Quindi, in tema di contratti "l'idea del contratto unico non c'e', non e' scritta nel documento: possiamo discuterne in maniera civile e ordinata". Quanto alla flessibilita', "c'e' in entrata e in uscita" e sotto quest'ultimo aspetto "ce l'avevamo per mandare in pensione la gente giovane: ma con la riforma del sistema pensionistico non puo' piu' essere usata come ammortizzatore sociale", sottolinea il ministro.
"Tutto e' contestabile, tutto e' discutibile - aggiunge il ministro - ma vi prego di credere che questo governo, che non ha appartenenza a gruppi o a partiti, potra' fare tantissimi errori, ma ha un solo riferimento: il Paese e il suo futuro. Sono orgogliosa - conclude il ministro Fornero - di far parte della squadra di Monti".
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