Il Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa, nel corso dei primi 8 mesi del 2011, nell'ambito degli ordinari controlli ai viaggiatori, svolti in aeroporto, ha rilevato 2292 violazioni (in media quasi 10 al giorno), riguardanti il mancato pagamento della tassa di concessione governativa sui passaporti, corrispondenti ad una entrata per l'Erario, considerando tributo e sanzioni, di 671.313 euro.
A proposito della tassa in questione, occorre ricordare che la normativa settoriale (L. 342 del 21 novembre 2000) prevede che l'utilizzo del passaporto, per viaggi in Paesi esteri, che non fanno parte dell'Unione Europea, sia preceduto dal pagamento della tassa di concessione governativa, assolta acquistando l'apposita "marca da bollo", del costo di 40,29 euro, che deve essere apposta sul documento prima della partenza, provvedendo, altresì, alla sua "vidimazione". Il contrassegno ha validità per 365 giorni, che devono essere conteggiati tenendo presente, come termine iniziale, la data di rilascio del passaporto.
L'Amministrazione Finanziaria può procedere all'accertamento delle violazioni, a pena di decadenza, entro tre anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione.
In proposito, nell'intero anno 2010, l'attività eseguita, aveva portato a contestare 673 violazioni della specie, con il recupero, per le casse dello Stato, di 205.160 euro; è evidente, dalla comparazione dei dati statistici, l'incisività dei controlli svolti nell'annualità corrente.
La Guardia di Finanza di Malpensa, in definitiva, oltre a svolgere, in ambito aeroportuale, un'efficacia azione in materia di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, nonché nel comparto delle violazioni doganali e valutarie, esercita, altresì, un attento presidio anche sull'osservanza della normativa fiscale in generale, quale organo istituzionalmente deputato a svolgere attività di polizia economico-finanziaria.
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