4 gennaio 2012
4 gennaio 2012

Governo: vertice con Monti, cdm il 20 per avvio fase 2

9:45 - Quattro ore a Palazzo Chigi con Visco. Tensione con Cgil

Più che un incontro di governo, un vertice fiume durato quattro ore, dalle 11 del mattino fino alle 15 circa. Un summit servito ieri a fare il punto sui prossimi provvedimenti che il governo si accinge a varare, con sullo sfondo la strategia da tenere in sede europea e le prossime mosse in chiave interna, dove non accenna a placarsi la tensione con i sindacati. Il premier Mario Monti continua il lavoro preparatorio in vista dell'intenso gennaio che attende l'esecutivo e convocare dunque di buon mattino alcuni dei ministri chiave a Palazzo Chigi. Alla fine sembra confermata l'intenzione di procedere al varo dei primi provvedimenti in un consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato il prossimo 20 gennaio.
Al lungo incontro non hanno preso parte solo esponenti dell'esecutivo. Insieme a Enzo Moavero, responsabile delle Politiche Ue, Corrado Passera, titolare dello Sviluppo, Piero Giarda per i Rapporti con il Parlamento, ha varcato il portone di Palazzo Chigi anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Come recita il comunicato ufficiale, "oggetto dell'incontro sono state le analisi della Banca d'Italia sui temi delle liberalizzazioni e della crescita, così come le questioni europee in vista dei prossimi appuntamenti".
E in effetti è proprio il pacchetto liberalizzazioni, quanto più esteso possibile, a essere centrale per Monti. Il premier resta convinto della necessità di dare una scossa proprio in questa direzione, senza tralasciare misure per la crescita capaci di rilanciare l'immagine dell'Italia anche sul fronte dei mercati. L'idea, analizzata ieri, sarebbe quella di varare in un consiglio dei ministri prima dell'Eurogruppo del 23 alcune delle misure. Il 20, secondo quanto trapela, resta la data più probabile: "Al 90% il giorno è quello", assicurano fonti dell'esecutivo.
Liberalizzazioni e crescita, dunque, da attuare con lo strumento del disegno di legge o leggi delega, difficilmente con un decreto legge che invece potrebbe creare qualche problema al Colle. Nel corso della riunione molto spazio è stato dedicato all'intervento di Visco. Poco è trapelato sui dettagli e ci sarebbe ancora parecchio spazio per sostanziare il percorso delle riforme in cantiere, ma certo l'obiettivo temporale resta quello di fine gennaio, imposto anche dagli appuntamenti in Europa. A Chigi non era presente, invece, il ministro del Welfare Elsa Fornero, delegata ai rapporti con i sindacati.
Proprio il rapporto dell'esecutivo con la Triplice resta uno dei nodi più delicati. La Cgil ha chiesto a Monti - via Twitter - un tavolo complessivo e allargato a tutti i soggetti in campo, mentre ha bocciato la formula dei colloqui bilaterali in "stile Sacconi" che "rendono solo tutto più complicato e più lungo". Ma dal governo non trapela un'inversione di tendenza e anzi si ribadisce la linea già emersa negli ultimi giorni: la strada resta quella dei 'bilaterali', a partire dalla prossima settimana e senza la presenza del presidente del Consiglio, che pure tiene i contatti e potrebbe intervenire in una fase finale.
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