La ragione per cui i rendimenti dei titoli di Stato italiani nel novembre 2011 sono schizzati verso l'alto è stata il mancato rispetto, da parte del governo italiano di allora, dell'impegno a ridurre il deficit.
Lo ha detto a Bruxelles il commissario europeo agli Affari economici monetari Olli Rehn, replicando all'allora premier Silvio Berlusconi, che in questi giorni di campagna elettorale ha più volte parlato di "congiura internazionale" riferendosi alla tempesta sui mercati finanziari che lo costrinse alle dimissioni.
"Siamo onesti. L'Italia ha un debito pubblico di oltre il 120%", ha aggiunto Rehn, che in un intervento a Bruxelles ha ribadito che i Paesi della zona euro devono proseguire nelle politiche di tagli alla spesa per rendere le loro finanze più sostenibili ed emergere dalla crisi.
Un'opinione diversa rispetto a quella del Fondo monetario internazionale, membro della cosiddetta 'troika' che ha disegnato i programmi di rientro dal deficit dei Paesi sottoposti a bailout.
L'organismo di Washington sul finire dello scorso anno ha ammesso che l'imposizione immediata e non graduale di misure di rigore può affossare le economie.
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