L'affare vale un miliardo e mezzo di euro al mese per le casse dello Stato e per i giocatori si tradurrà in vincite superiore a 1,3 miliardi. Si tratta del poker cash e dei giochi da casinò online, che partiranno da lunedì 18 luglio e che a regime produrranno un giro d'affari di 800 milioni per il poker e di 700 milioni per i casinò online. Entrambe norme contenute nell'ambito della Manovra.
Il payout al 90%, ovvero il ritorno in vincite, garantirà ai giocatori, ogni mese, 720 milioni per il poker e 630 milioni per i giochi da casinò. In un anno, la raccolta potrebbe toccare quota 18 miliardi, di cui 16,2 miliardi torneranno nelle tasche dei giocatori. Skill games (i giochi di abilità tipo scopa già esistenti) e poker online, esclusivamente in modalità torneo, nel 2010 hanno raccolto oltre 3,1 miliardi, cifra che nei primi sei mesi del 2011 ha superato 1,5 miliardi.
A cominciare dal 19 luglio, il periodo di sperimentazione si conclude e le puntate a roulette e giochi di carte non saranno più "for fun", ma si faranno in "real money", soldi veri, come previsto dal decreto Abruzzo del 2009 a sostegno delle zone terremotate.
Nel poker cash, a differenza della modalità torneo, la quantità di chips che si vuole giocare dipende dal valore in denaro che il giocatore ha deciso di investire; il valore di base sarà diverso tra giocatore e giocatore, e quindi non si parte da un "tesoretto" alla pari come nei tornei. Anche in questo caso, comunque, c'è un limite stabilito dalla legge: la posta iniziale per partecipare alla sessione di gioco (comprensiva di successivi incrementi) non può essere superiore a 1.000 euro, il limite minimo è invece di cinquanta centesimi.
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