Riforme strutturali a tappe forzate, passando ora al mercato del lavoro dopo le liberalizzazioni, che comunque produrranno "roba vera", ossia vera crescita economica -; e nel frattempo, a chi protesta, attenzione "caso per caso", ma anche l'ammonimento al rispetto della legalità sempre e comunque, e il richiamo all'interesse superiore della collettività, rispetto agli interessi parziali delle categorie scontente. E' il messaggio sull'Italia che il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha dato alla stampa che lo attendeva alla fine del Consiglio Ecofin, ieri a Bruxelles.
Monti, innanzitutto, ha rivendicato con orgoglio l'azione riformatrice del proprio governo, spiegata in questi due giorni ai ministri dell'Ue che "spesso non avevano ben colto il fatto che molte misure adottate sono già in vigore". Sulla prossima fase, quella della riforma del mercato del lavoro, il governo intende procedere "in modo abbastanza spedito, pur nel rispetto delle esigenze di contrattazione". Per queste misure, che affronteranno "la segmentazione del mercato del lavoro e una maggiore attenzione al destino dei giovani, i tempi saranno più lunghi rispetto a quelli a marce forzate che hanno caratterizzato la riforma delle pensioni, dove siamo stati costretti ad agire molto rapidamente", ha osservato il premier.
Monti ha poi sottolineato che nel pacchetto sulle liberalizzazioni varato dal governo venerdì scorso "c'è roba vera", e per quantificarne l'impatto ha citato uno studio di Bankitalia del 2009, scondo cui "nel settore dei servizi abbiamo in Italia un 'mark-up', un margine di profitto, che è sensibilmente superiore a quello del settore manifatturiero; se il mark-up dei servizi fosse abbassato al livello medio che caratterizza l'Eurozona, si determinerebbe un aumento del Pil nel lungo periodo dell'11%, e la metà dell'aumento avrebbe luogo nei primi tre anni".
Sui blocchi stradali organizzati nella Penisola per protestare contro le misure del governo, Monti ha osservato che "le proteste "vanno esaminate caso per caso", ma ha anche avvertito che "il rispetto della legalità è qualche cosa che si può e si deve esigere", tenendo presente che "certi diritti come il diritto di sciopero sono garantiti costituzionalmente".
"Siamo ben consapevoli - ha aggiunto il premier - che le misure destano opposizioni, preoccupazioni e ansie, e ci possono essere cose da guardare più attentamente. Ma in buona misura le reazioni sono previste. Lo sforzo che dobbiamo fare - ha sottolineato Monti - è quello di spiegare il meglio che possiamo il contenuto e la ragione di ogni misura introdotta, di spiegare che riguarda tutte le categorie, e che ciò che ha frenato la crescita economica e che rende precaria la vita dei giovani, è stata una gerarchia di valori secondo la quale l'interesse della categoria viene prima dell'interesse generale".
Il governo, ha concluso il presidente del Consiglio, vuole "riformare l'Italia", ed è "consapevole del contributo immediato che si chiede a tutti gli italiani", ma se ciascuno parteciperà allo sforzo, i sacrifici saranno minori e meglio distribuiti, e i risultati si vedranno prima in termini di crescita e occupazione".
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