10 dicembre 2012
10 dicembre 2012

Natale, tra crisi e spending review sparisce il regalo aziendale

12:56 - Consumi natalizi

Che sia il classico cesto con i prodotti natalizi o una chiavetta Usb, fino a spingersi al mini soggiorno in una località non troppo lontana, con le feste tornano anche i regali aziendali. O meglio: dovrebbero tornare. Perché il Natale 2012, tra borsellini che si sono svuotati e spending review che ha imposto un tetto anche agli omaggi da e per le pubbliche amministrazioni, rischia in realtà di apparire molto magro.
Le aziende sotto il morso della crisi, cercano, infatti, di tagliare sulle spese considerate superflue. I primi a patirne le conseguenze sono gli artigiani, impegnati con le produzioni di qualità, che soffrono la concorrenza dei gadget cinesi reperibili anche a 1-2 euro. "Quest'anno -dice a Labitalia Gianluca Lucchi, socio di 'Bottega Fiorentina', dove si lavorano rigorosamente a mano articoli in pelle, e che si avvale di uno showroom nel cuore di Firenze, vicino a piazza S.Croce- non abbiamo praticamente ricevuto ordini da aziende, che probabilmente si orientano su gadget molto economici, ma che certamente non hanno nulla a che spartire con uno dei nostri prodotti". Un'agenda o una rubrica in pelle personalizzata e realizzata con sapienza artigianale, dice Lucchi, "può costare a un'azienda 14-15 euro, ma si può essere certi che si regala un prodotto dalla vita infinita, perchè le nostre rubriche sono tutte sfoderabili e ogni anno si possono riutilizzare". Una qualità che, non a caso, assicura Lucchi, "i consumatori riconoscono durante l'anno scegliendo i nostri prodotti, ma che, invece, è meno considerata dalle aziende".
Va meglio, invece, per un evergreen del dono natalizio: la cioccolata. "Quest'anno -dice a Labitalia Martino Oldani, Business Chanel Manager del business regali aziendali presso Nestlè Italia Spa- il trend delle vendite dei regali aziendali Perugina è in linea con quello del 2011. I clienti continuano a voler fare doni, cercando mediamente di investire un valore complessivo pari o leggermente inferiore rispetto all'anno passato. La tendenza è quella di regalare qualcosa di 'utile' o goloso (come per esempio le classiche scatole di cioccolatini) che dia un'immagine più pragmatica all'azienda che fa questo tipo di doni".
"I regali ai propri dipendenti, invece, tendono ad avere un valore leggermente inferiore -spiega ancora Oldani- mentre per i doni di relazione si preferisce ridurre il numero mantenendo il valore unitario. L'atteggiamento delle aziende sta portando a una certa polarizzazione del fatturato Perugina verso le strenne di valore medio e medio-basso, con un leggero decremento delle scatole di cioccolato con un livello di prezzo 'premium', a vantaggio di un incremento delle strenne più 'basiche', a prezzi più accessibili, mentre si mantengono costanti le confezioni 'medie'".
Insomma, la crisi si fa comunque sentire, anche in una certa esitazione delle aziende. "Rispetto allo scorso Natale -fa presente Oldani- sempre più aziende hanno confermato il loro ordine in ritardo, aspettando più tempo possibile. La sensazione è comunque che i prodotti di marca e di prestigio, stiano tenendo meglio rispetto a quelli unbranded: in situazioni di crisi, si preferisce fare un regalo più 'piccolo' ma di sicura qualità e che farà sempre fare bella figura, anziché affidarsi -conclude- a prodotti meno conosciuti".
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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