In linea con le proiezioni Istat già da tempo rese note e ad allarme rispetto alla situazione demografica del nostro Paese, tornano a rimarcare la crisi anche le stime della Population Dvision dell’Onu: la popolazione italiana stimata per il 2100 è scesa a 36,9 milioni, 3,1 in meno rispetto ai 40 milioni previsti nel 2019. Il peggioramento, in soli tre anni, evidenzia un ulteriore peggioramento delle tendenze demografiche, scendendo sotto le 400 mila nascite annue, mentre i morti sfiorano o addirittura superano le 700 mila unità. Una convergenza che segnerà significativamente i prossimi cinquant’anni, con una lievitazione della popolazione senile e una giovanile sempre meno popolata, con a compensare il saldo solo i 5,2 milioni di stranieri residenti. Una situazione che richiede controllo e programmazione delle nascite, con politiche nel mercato del lavoro capaci di dare certezze ai giovani.
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