Se i prezzi continuano a salire, sia in Eurozona sia negli Stati Uniti, rallenta invece l’economia, generando così un fenomeno di stagflazione, e cioè proprio quella concomitanza di stagnazione e inflazione. L’impennata dei costi anche negli USA spinge così la Fed a continuare nella stretta della politica monetaria, costringendo, di conseguenza, anche la Bce a nuovi rialzi, mentre le stime sia di Banca d’Italia sia di Fmi prevedono una contrazione del Pil in Eurozona e in particolare in Italia, in concomitanza a un rallentamento della crescita economica per quest’anno e per il 2023. L’inflazione rimane comunque la priorità da affrontare per i vertici Ue, con una spinta, dettata anche dal tentativo di evitare un ulteriore deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, a proseguire nel rialzo dei tassi insieme a una probabile modifica alle norme sui prestiti a tassi favorevoli alle banche, per ridurre i profitti ottenuti.
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