14 marzo 2022
14 marzo 2022

Ore 12:30 - Bollettino Excelsior: le imprese prevedono 359mila assunzioni a marzo

ANPAL

Il conflitto in Ucraina e il rapido incremento dei costi mettono a rischio le prospettive di ripresa

Sono 359mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di marzo, 41mila in più (+13,0%) rispetto a febbraio e 67mila in più (22,9%) rispetto a un anno fa. Tiene quindi la domanda di lavoro, sebbene in un quadro di crescente incertezza per le conseguenze della guerra in Ucraina e la preoccupante crescita dei costi energetici e delle materie prime.
Come mostra il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, nelle previsioni delle imprese cresce ancora la difficoltà di reperimento. Si attesta al 41,1% delle entrate programmate, in aumento del quasi 9% rispetto a marzo 2021.

L’industria ha programmato per il mese di marzo oltre 112mila entrate, +2,2% sia rispetto al mese scorso che all’anno precedente. Tiene ancora il manifatturiero con 75mila entrate (+2,3% sul mese e +5,9% sull’anno). Si mantiene elevata anche la domanda di lavoro proveniente dal comparto delle costruzioni con 37mila assunzioni programmate (+1,9% sul mese e -4,6% sull’anno).
Sono invece oltre 246mila i contratti di lavoro offerti dal settore dei servizi nel mese in corso (+18,8% sul mese scorso e +35,5% sull’anno). In testa per le opportunità di lavoro i servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici con quasi 64mila entrate programmate, il commercio (44mila entrate) e i servizi alle persone (circa 40mila).

I contratti a tempo determinato si confermano la forma contrattuale prevalente proposta con 184mila profili ricercati, pari al 51,3% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (78mila), i contratti di somministrazione (41mila), gli altri contratti non alle dipendenze (24mila), i contratti di apprendistato (16mila), gli altri contratti alle dipendenze (10mila) e i contratti di collaborazione (6mila).
Si attesta complessivamente al 41,1% la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (+8,8% rispetto allo scorso anno), che sale al 58,4% per gli operai specializzati, al 56,1% per i dirigenti, al 48,0% per le professioni tecniche e al 44,1% per le professioni intellettuali e scientifiche.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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