Confartigianato ha calcolato, analizzando l’impatto del caro-energia sulle aziende di 43 settori, che sarebbero 881.264 le micro e piccole imprese a rischio, con 3529 mila addetti, pari cioè al 20,6% dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano. L’annuncio della stima è arrivato proprio a ridosso dell’avvio oggi di un ciclo di incontri con i leader politici, per individuare i nodi critici anche in vista del voto. Confindustria continua infatti a ribadire l’urgenza di interventi immediati, ma anche di altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi profonda delle imprese, che porterebbe al collasso dell’impianto economico italiano. La regione più esposta ai rischi sarebbe la Lombardia, con ben 139 mila imprese in crisi , seguita a poca distanza da Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Campania, Toscana, Puglia e Sicilia
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