Dalle stime effettuate dalla Banca d’Italia ed esposte ieri in audizione alla V commissione bilancio della Camera, è emerso che in termini di rapporti costi e benefici ambientali, il costo pubblico del Superbonus sarebbe ripagato in un arco temporale di 40 anni. Inoltre, poco meno della metà degli investimenti non sarebbero stati eseguiti in assenza della maxi detrazione edilizia, mentre in termini di efficienza di mercato, aliquote così alte aumentano i livelli dei costi perché il contribuente non avrebbe interesse a contenerli, non essendo partecipe della spesa. Dei rilievi, insomma, che invitano a uno sforzo istituzionale per disegnare incentivi in materia di efficienza energetica che possano estere stabili nel lungo periodo, oltre che sostenibili per le finanze pubbliche. Massimizzando cioè da un lato la quota di investimenti aggiuntivi, e dall’altro l’impatto su una quota significativa del patrimonio immobiliare.
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