Sono iniziati i lavori dell’esecutivo per la trasformazione del Reddito di Cittadinanza: il cantiere per la misura partirà il prossimo settembre e il sussidio sarà sostituito da Mia, Misura di inclusione. Come sottolineato dal Ministero del Lavoro, la materia necessiterà un attento approfondimento e confronto tecnico con altri ministeri, Regioni, Comuni ed enti competenti. Tra i punti fermi della riforma del sostegno, una diminuzione degli importi e del periodo di erogazione, stretta sugli abusi e controlli più rigorosi, insieme a patti personalizzati per tornare a lavorare, percorsi di inclusione sociale per chi non è invece occupabile e incentivi alle imprese. Già decisa sembrerebbe anche la soglia del tetto minimo Isee per beneficiarne, che scenderebbe dagli attuali 9360 euro a 7200 euro, riducendo la platea dei beneficiari che oggi conta quasi 2,5 milioni di persone. Fondamentale sarà poi la distinzione tra occupabili e non occupabili: i primi avranno infatti diritto a importi mensili più bassi, pari a circa 375 al posto degli attuali 500, e solo per 12 mesi anziché per 18. Il Reddito di Cittadinanza, così come lo conosciamo oggi, potrà essere richiesto solo fino alla fine del prossimo agosto e comunque potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno. Una richiesta di convocazione per unirsi al tavolo di lavoro arriva poi dai sindacati, divisi sui pareri dopo una prima lettura della bozza di testo del nuovo sussidio contro la povertà: bocciata dalla Cisl la misura, poiché non rispetterebbe l’esigenza di contrasto alla povertà, mentre un giudizio positivo arriva dalla Cgil.
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