4 giugno 2021
4 giugno 2021

Ore 17:43 - DECRETO-LEGGE 25 MAGGIO 2021, N 73, RECANTE MISURE URGENTI CONNESSE ALL’EMERGENZA DA COVID-19, PER LE IMPRESE, IL LAVORO, I GIOVANI, LA SALUTE E I SERVIZI TERRITORIALI

Istat

Audizione alla Camera (Commissione Bilancio, tesoro e programmazione) del Direttore del Dipartimento per la produzione statistica Prof. Francesco Maria Chelli

In questa audizione l’Istat si soffermerà principalmente sulla congiuntura internazionale e sull’evoluzione recente dell’economia italiana nei primi mesi del 2021. Alcuni quadri informativi saranno dedicati alla diffusione della ripresa delle attività tra i settori economici, alla risalita delle esportazioni, all’evoluzione recente del mercato del lavoro che mostra i primi, seppur modesti, segnali di miglioramento.

Saranno, inoltre, proposti alcuni elementi conoscitivi utili all’analisi di specifici interventi previsti nel decreto. Il testo presenta una prima valutazione, tramite il modello di microsimulazione dell’Istat sulle società di capitali, del rafforzamento della disciplina dell’Aiuto alla Crescita Economica (ACE) per l’anno di imposta 2021. In tema di misure per la tutela della salute, sono richiamati i dati relativi al 2020 sulle difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie sul territorio e quelli relativi al periodo 2010-2019 sulla dotazione dei servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria infantile tra le regioni.

Ricordiamo che il 4 giugno l’Istat diffonde le stime sulle prospettive dell’economia italiana per gli anni 2021 e 2022; mercoledì 16 giugno vengono diffuse, invece, le stime definitive sulla povertà in Italia per l’anno 2020. Si coglie l’occasione per segnalare a codesta Commissione – come già rappresentato in altre sedi istituzionali – che l’Istat, in assenza di provvedimenti normativi che consentano una sanatoria, si accinge ad applicare sanzioni nei confronti di circa 2.300 imprese e 330 istituzioni per violazione dell’obbligo di risposta a rilevazioni statistiche.

L’importo di ciascuna sanzione ammonta a 1.032 euro e, in ragione del fatto che alcune unità non hanno ottemperato all’obbligo di risposta per diverse rilevazioni, gli importi richiesti potrebbero, in questi casi, risultare molto elevati. Si auspica che questa istanza venga presa in considerazione in sede di conversione del decreto in discussione prevedendo, in analogia ad altre situazioni, la sospensione della applicazione di tali sanzioni e/o la cancellazione delle stesse soprattutto se riferite ad anni pregressi.

Le sanzioni in parola, infatti, derivano da mancate risposte ad indagini del 2019 e del 2020 e sono state finora sospese per effetto dei provvedimenti sull’emergenza adottati nel corso del 2020. Si sottolinea che non vi sarebbero oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, in quanto le minori entrate sarebbero coperte dall’applicazione dell’avanzo di amministrazione libero dell’Istituto Nazionale di Statistica.
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