Negli ultimi anni si è registrato un forte calo di neolaureati iscritti agli ordini professionali: lo ha sottolineato il Presidente di Confprofessioni Stella. Tra il 2011 e il 2021, per esempio, è aumentato di oltre il 35% il numero di ingegneri dipendenti, mentre è diminuito dell’1,6% il numero degli autonomi, e lo stesso vale per architetti e area legale. I partiti, a cui la confederazione si è appellata nel corso di un incontro ad hoc sul tema, hanno riconosciuto l’urgenza di piano per mettere freno alla tendenza. È sempre più fondamentale infatti attivare una collaborazione tra pubblico e privato per permettere di attirare nuove risorse. Un grande ostacolo, che ha spinto verso il lavoro dipendente, è rappresentato dalle prospettive di genitorialità dei giovani per l’assenza di welfare e assistenza nel lavoro indipendente, favorendo un tipo di lavoro più tutelante dal punto di vista dei diritti ma meno arricchente per guadagni e prospettive di crescita. Un aspetto su cui si è sollecitata la politica, anche in vista delle elezioni del 25 settembre, per la corroborazione di misure e interventi in merito.
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