11 ottobre 2011
11 ottobre 2011

Scontro nel governo sul condono, spunta prelievo su baby-pensioni

11:30 - Braccio di ferro tra Tremonti e Berlusconi. Il premier vorrebbe il doppio condono, tributario ed edilizio.

Condono sì, condono no, il tema riemerge di ora in ora nel governo nonostante le smentite (e le conferme) degli ultimi giorni. A volere il condono, magari un doppio condono "tributario e edilizio" come scrive oggi "Repubblica", è prima di tutto il presidente del Consiglio per reperire risorse, mentre contrario resta il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. E intanto, mentre potrebbe slittare il via libera in Consiglio dei ministri del ddl stabilità (la ex Finanziaria così come modificata dalla riforma del bilancio), spunta l'ipotesi di un prelievo sulle baby-pensioni.
Un prelievo che potrebbe essere dell'1% su coloro che sono usciti dal lavoro con meno di 50 anni d'età. La misura toccherebbe in particolare i dipendenti pubblici. Nel provvedimento, inoltre, potrebbe rientrare anche la proroga per il 2012 della tassazione agevolata al 10% sui premi di produttività. Intanto prosegue il braccio di ferro tra il Tesoro e gli altri dicasteri sui tagli da 7 miliardi ai ministeri. Ancora, infatti, dopo una settimana dalla scadenza del termine, non sono pervenute le proposte dei ministri sulla ripartizione della stretta.
Con il disagio di Claudio Scajola e dei suoi per ora in stand by, Silvio Berlusconi si è concentrato sul vero tema che - dicono i suoi fedelissimi - potrebbe essere deflagrante per la maggioranza e per il governo, ovvero il decreto sviluppo. Perché da lì, è la convinzione del premier, può passare il rilancio dell'azione dell'esecutivo che rimetterebbe nei ranghi i malpancisti del Pdl. Ed ecco allora che più che Scajola, il vero problema di Silvio Berlusconi continua a chiamarsi Tremonti.
Mentre il premier incontrava ad Arcore Angelino Alfano e gli altri maggiorenti del Pdl, il ministro dell'Economia era a pochi chilometri di distanza, nella sede della Lega a via Bellerio, ad incontrare Umberto Bossi e lo stato maggiore del Carroccio. Il solito incontro del lunedì, spiegano i leghisti, che fanno però sapere come l'argomento del giorno sia stato - anche in questo caso - il decreto sviluppo. Da due punti di vista diametralmente opposti: Tremonti che insiste con l'impossibilità di reperire risorse, Berlusconi che vorrebbe un condono in grado di immettere nuova linfa (ovvero soldi) nell'economia.
Perchè a via Bellerio, raccontano fonti leghiste, Tremonti è andato a rinsaldare l'asse con la Lega sul no al condono, strappando da Bossi l'ok ad un decreto che sia ad impatto zero sui conti dello Stato. E l'impegno del Senatur a convincere anche Roberto Maroni che l'unica strada possibile è questa: la settimana scorsa anche il ministro dell'Interno aveva fatto sapere che un dl a costo zero sarebbe stato inutile, ma ora sul piatto Tremonti avrebbe messo più risorse per le forze dell'ordine. Non solo: i maroniani avevano spiegato che il dl "può anche essere a saldi invariati per i bilanci dello Stato, ma allora vuol dire che si deve riorganizzare il sistema degli incentivi, togliere risorse su capitoli inutili e concentrarli dove servono". Chissà che non sia questa la 'quadra'. Così come con maggiori risorse alla Difesa, Tremonti potrebbe garantirsi la 'non ostilità' di Ignazio La Russa, incontrato a Milano prima della riunione in via Bellerio.
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