A decidere chi andrà al governo alle elezioni del 24 e 25 febbraio sarà il voto per il Senato, dove il centrosinistra potrebbe non avere la maggioranza assoluta dei seggi se la coalizione guidata da Silvio Berlusconi arriverà prima in due delle regioni in bilico più importanti, come Lombardia, Campania o Sicilia, dove si registra un testa a testa tra i due blocchi.
E' quanto emerge da un sondaggio Ipsos per il Sole 24 Ore condotto tra il 20 dicembre 2012 e il 5 gennaio 2013 e pubblicato oggi dal quotidiano.
Alla Camera la coalizione che ottiene più voti su base nazionale incassa, grazie al premio di maggioranza, 340 seggi (il 55%). Ma al Senato il premio viene assegnato su base regionale e assicura alla coalizione vincente in una regione il 55% dei seggi previsti in quel territorio, mentre il restante 45% sarà tanto più frazionato quante più liste supereranno la soglia di sbarramento dell'8% (20% se coalizzate).
Inoltre, il numero dei seggi in palio varia a seconda della popolazione della Regione ed assume quindi un'importanza relativa diversa.
In Lombardia il sondaggio stima per la coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi (con la Lega) il 32,5% dei voti al Senato, la stessa percentuale della coalizione con a capo il segretario del Pd Pierluigi Bersani. Ma chi arriverà primo, anche solo di un voto, si prenderà 27 seggi, mentre il secondo dovrà accontentarsi nella migliore delle ipotesi di 12 seggi. Sempre in Lombardia la lista di Mario Monti viene data terza al 16,3% con una stima di 6 seggi a Palazzo Madama.
La Campania vede ora prima la coalizione di Bersani con il 30,5% dei voti (16 seggi al Senato), ma quella di Berlusconi la tallona con il 28,5% (6 seggi). Qui ad erodere i voti del centrosinistra sarebbe la coalizione di sinistra capitanata dal magistrato Antonio Ingroia che prenderebbe l'11,2% (2 seggi), superata di poco dai centristi di Monti con il 14,2% (3 seggi).
Il Sicilia il centrodestra, dove il Pdl è alleato agli autonomi del Mpa, alla Destra e alla Lista Grande sud, risulta primo nel sondaggio con il 27% (14 seggi), contro il 22,9% della coalizione di Bersani (3 seggi). Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo arriverebbe al 19,8% (3 seggi) e quarta con il 16,2% la lista Monti (2 seggi).
Tra le altre regioni che danno più seggi al Senato il centrosinistra di Bersani è dato saldamente al primo posto in Lazio e Piemonte, mentre il testa a testa della Lombardia potrebbe ripetersi in Veneto.
Secondo il politologo Roberto D'Alimonte, che ha commentato questi dati sul Sole 24 Ore, basterebbe la perdita del premio in Lombardia e Veneto perché il centrosinistra rischi di non conquistare la maggioranza assoluta al Senato, anche se vincesse in tutte le altre regioni, Campania compresa. Lo stesso accadrebbe se il centrodestra vincesse in Lombardia e Sicilia o in Campania e Lombardia.
Il principale beneficiario di questa situazione d'incertezza, prosegue D'Alimonte, sarebbero i centristi di Monti, i quali, pur non avendo alcuna chance di vincere né alla Camera né al Senato, potrebbero diventare decisivi per formare un governo stabile con il centrosinistra.
Per un paradosso di questo sistema elettorale, Monti dovrebbe quindi "tifare" per la vittoria di Berlusconi in alcune regioni, se vuole diventare l'ago della bilancia dopo le elezioni.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata