Riparte con decisione a metà mattina l'attenuazione di tensioni e rendimenti sui titoli di Stato dell'area euro, dopo che al termine di una riunione fiume i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo hanno raggiunto una intesa per un nuovo piano di aiuti a favore della Grecia. Un nuovo intervento da 130 miliardi di euro totali che, almeno per l'immediato, rimuove lo spettro di una insolvenza sui pagamenti incontrollata di Atene. Questo pericolo nelle passate settimane aveva ricreato tensioni sui bond di diversi paesi, tra cui l'Italia, ora il suo diradarsi si evidenzia con ulteriori moderazioni dei tassi retributivi, che su queste emissioni sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se quest'ultimo risale grazie ad acquisti i rendimenti ne risultano diminuiti.
A metà mattina i rendimenti dei Btp sulla scadenza a 10 anni calano al 5,36 per cento, dal 5,49 per cento visto in apertura, mentre il differenziale o "spread" rispetto ai tassi dei Bund della Germania - titoli ritenuti molto solidi e che così vengono usati come pietra di paragone per gli altri paesi - scende a 3,38 punti percentuali, o 338 punti base dai 353 punti registrati in apertura. Anche più netta l'attenuazione dei rendimenti sui Btp a 2 anni, che tornano al di sotto della soglia psicologica del 3 per cento: su questa scadenza a metà mattina i tassi si attestano al 2,86 per cento, secondo Bloomberg, dal 3,01 per cento registrato in apertura.
Nel frattempo l'euro mantiene le posizioni riguadagnate ieri attestandosi a 1,3265 dollari, mentre dinamiche più deboli riguardano le Borse, che comunque ieri avevano registrato rialzi nell'attesa di un accordo all'Eurogruppo. A Milano il Ftse-Mib si attesta al meno 0,09 per cento, in una mattinata dove oscilla attorno alla parità come gli indici delle altre maggiori Borse europee.
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